Operazione Colomba

Operazione Colomba è il Corpo Nonviolento di Pace dell’APG23 nato nel 1992 dal desiderio di alcuni volontari e obiettori di coscienza di vivere concretamente la nonviolenza in zone di guerra.

Inizialmente ha operato in ex-Jugoslavia contribuendo a riunire famiglie divise dai diversi fronti, proteggere (in maniera disarmata) minoranze, creare spazi di incontro, dialogo e convivenza pacifica.

Nel corso degli anni l’esperienza maturata sul campo ha poi portato ad aprire presenze stabili in numerosi conflitti nel mondo, dai Balcani all’America Latina, dal Caucaso all’Africa, dal Medio all’estremo Oriente coinvolgendo oltre 1500 persone tra volontari e obiettori di coscienza.

Operazione Colomba ha anche stretto significative collaborazioni con Organismi ed Istituzioni Nazionali ed Internazionali (Nazioni Unite, Unione Europea...), numerosi Centri per i Diritti Umani ed ONG, esponenti delle chiese, Associazioni e gruppi locali.

Attualmente è presente in Albania, Colombia, Libano (nei campi profughi siriani), Palestina/Israele.

Le attività svolte in zone di guerra sono:

  • la protezione dei civili più esposti alla violenza, attraverso la presenza internazionale e con azioni nonviolente concrete quali l’interposizione e l’accompagnamento (scorte civili)
  • la promozione di percorsi di dialogo e riconciliazione, attraverso momenti di incontro e confronto in luoghi neutrali e sicuri in presenza di volontari mediatori
  • il sostegno ai bisogni più immediati delle persone con le quali si condivide la quotidianità, fornendo risposte concrete alle emergenze o direttamente o facendo da tramite presso altre ONG, Istituzioni e realtà locali
  • il lavoro di advocacy, denuncia e promozione di soluzioni alternative al conflitto a livello politico e istituzionale

Dice Alberto, un volontario: “Giorno dopo giorno viviamo con le popolazioni sotto assedio, in capanne o baracche, senza luce o acqua, condividendo le stesse condizioni di povertà e di pericolo che sono costretti a vivere i civili in guerra, sotto continui attacchi armati. Lo facciamo per creare, attraverso la nostra presenza neutrale ed internazionale, che fa da deterrente all’uso della violenza, e con azioni nonviolente, concreti spazi di riconciliazione e Pace”.