Mi chiamo Mara e sono membro di APG23 dall’anno in cui è stata aperta la prima casa famiglia a Coriano (RN), il mio paese d’origine, nel 1973. Sono medico infettivologo e consacrata.

Mentre facevo l’università, ho vissuto per sette anni nella casa famiglia poi per altri cinque ho prestato servizio al pronto soccorso Sociale di Sant’Aquilina, struttura deputata all’accoglienza immediata di persone in difficoltà, ricoprendo nel frattempo il ruolo di responsabile dell’APG23 di Rimini.

Nel 1988 sono partita per lo Zambia, prima area di missione della Comunità e vi sono rimasta vent’anni.

E’ stato un periodo intenso e bellissimo durante il quale ho lavorato a Ndola come medico, soprattutto con i malati di AIDS. Per undici anni ho condiviso la mia vita con i poveri in casa famiglia e poi in casa di fraternità dove ho accolto quattro adolescenti in seria difficoltà.

A gennaio 2009 l’APG23 mi ha chiesto di andare a Ginevra per avviare una presenza stabile alle Nazioni Unite presso cui siamo accreditati dal 2006.

Lasciare il fronte dello Zambia richiamata dal quartier generale non era in cima alla lista dei miei desideri ma ho comunque accettato di servire la causa da un’altra prospettiva e sono partita per Ginevra a marzo dello stesso anno.

E’ stato un cambiamento a 360° che ha fatto tabula rasa delle sicurezze acquisite negli anni, della condivisione in casa famiglia, della fraternità vissuta intensamente, della mia professione di medico. Un cambiamento che mi ha lanciata verso l’ignoto nel mondo della diplomazia, sola, in una città opulenta, lontano dal contatto quotidiano con i poveri. L’unica costante è stata la missione, questa volta allargata a tutto il mondo.

Oggi vivo questo mandato cercando di far sentire alta nella stanza dei bottoni la voce di chi non ne ha, facendo capire ai “potenti” che noi stiamo davvero con i più poveri perché ne condividiamo la vita ogni giorno e dunque ne conosciamo dettagliatamente le condizioni e le necessità.

Dal 2013 dalla Comunità mi è arrivato l’aiuto della famiglia Agostoni: Fabio condivide con me l’impegno all’ONU e il lavoro d’ufficio. Insieme portiamo avanti l’advocacy per il riconoscimento del diritto di Solidarietà internazionale, l’implementazione del diritto allo Sviluppo e il riconoscimento del diritto alla Pace e per la rimozione delle cause dell’ingiustizia, della povertà e dell’emarginazione.

Talvolta i nostri interlocutori internazionali ci dicono che siamo dei sognatori e ci riempie d’orgoglio poter rispondere loro – parafrasando Martin Luther King - “Sì, lo siamo e lo vogliamo essere, ma quando si è in molti a sognare, il sogno può diventare reale”. Ed avere la consapevolezza di essere i portavoce di tanti disperati ci dà una forza formidabile!

Mara, Nazioni Unite

Ginevra