In ricordo di Vittorio Tadei

Il ritratto di un imprenditore, amico di don Benzi e della Comunità


Vittorio Tadei, salito al cielo il 13 luglio di un anno fa, imprenditore riminese e grande amico di don Benzi, è stato un tenace sostenitore delle opere della Comunità Papa Giovanni XXIII.

Uomo di grande fede, era profondamente impegnato a costruire il regno di Dio su questa terra e con le sue capacità e possibilità voleva davvero fare la differenza per i poveri che il Signore gli metteva sulla strada.

Quando incontrava qualcuno che la pensava come lui, non guardava che etichetta avesse, o a che associazione appartenesse, ma gli si metteva al fianco rendendo possibili cose straordinarie che portavano una luce di speranza in tante vite spezzate dall’abbandono e dalla sofferenza.

Della sua amicizia con don Oreste, Vittorio diceva: «sentendolo parlare (la prima volta che lo incontrai), respirai una speranza grande ed ebbi la percezione che per questo umile prete niente fosse impossibile perché, come ripeteva spesso “niente è impossibile a Dio”. Da allora siamo sempre stati amici: io sentivo che gli volevo bene e che lui voleva bene a me, ma sentivo anche, e mi piaceva, che lui voleva bene allo stesso modo a tutte le persone dalle più “importanti” alle più umili, ricchi o poveri, famosi o sconosciuti. Anzi, se aveva una predilezione era proprio per i più poveri fra i poveri, quelli che non voleva nessuno. Mi ha aiutato anche a fare bene l’imprenditore, dandomi la fiducia e la certezza che nella vita si è felici solo se si vive una “relazione profonda con Dio e che se agisci secondo Dio, lui ti è vicino”. E lo testimoniava con la propria vita: nonostante fosse sempre in mezzo a tanti problemi, anche gravi, era sempre sereno e contento».

Nel ricordarlo con grande affetto e stima ci sono non solo i fratelli e le sorelle della Comunità, ma anche tutti i bambini, i giovani, le persone disabili, e tutti i poveri che, grazie alla sua gratuità e al suo senso di giustizia, hanno potuto avere una vita migliore. 

Giovanni Paolo Ramonda, successore di don Benzi alla guida della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha voluto ricordarlo così:

<<Tenere uniti Vangelo ed Economia non è facile, fare procedere sulla stessa barca famiglia, azienda, vita spirituale è un’impresa non indifferente. Fare tesoro dell’esperienza sempre guardando avanti, sapendo stare nel mondo ma avendo presente che siamo pellegrini, viandanti di passaggio è il logo che sceglierei per l’amico Vittorio Tadei.

Vittorio è stato per la Comunità Papa Giovanni XXIII un dono, perché aiutava non in modo assistenzialista ma chiedendo conto di come venivano utilizzati i denari o le strutture che venivano dati.

Sicuramente l’incontro con don Oreste Benzi è stato fondamentale, ma nella reciprocità. Penso che lo stesso fondatore della nostra Comunità abbia imparato molto da Vittorio nella capacità di gestire una grande famiglia spirituale ricca di opere, dalle case famiglie, alle comunità terapeutiche, ai progetti di sviluppo in Africa e America Latina, dalle cooperative sociali, alle gelaterie, dalle case di preghiera alle case di fraternità.

Se dovessi scegliere una frase evangelica che sintetizza la vita di questo uomo discreto, concreto ma anche contemplativo e amante della Chiesa, citerei il brano dove Gesù parla della parabola degli operai che vengono presi a tutte le ore: «Perché rimanete oziosi? Venite a lavorare nella mia vigna».

Sì, Vittorio ha voluto dare la dignità di un lavoro che per la persona fosse impegno, responsabilità, gratuità. L’ha voluta donare soprattutto agli ultimi, a chi non aveva altre possibilità.

Vittorio servo buono e fedele, amministratore dei doni di Dio ora contempla con tutti i santi la bellezza del volto misericordioso del Padre e sicuramente intercede per noi.>>

Grazie Vittorio!

Elisabetta Garuti